Uscendo da casa Trevi sulla sinistra si arriva a via del Lavatore e girando subito a sinistra su via della Panetteria si arriva a via del Tritone, via dello shopping romano, quindi proseguire a sinistra in direzione del Corso. Da via del Corso attraverso viuzze strette, si giunge nel cuore dell’antico Campo Marzio e principalmente in piazza della Rotonda. Qui troneggia, davanti a una fontana del ‘500 con obelisco egizio, ormai da due millenni, il Pantheon.
È l’opera architettonica romana meglio conservata, più imitata e ad aver mantenuto la funzione religiosa per cui venne costruito. L’imperatore Adriano lo volle sostituire al precedente tempio di Marco Agrippa (più volte incendiato e ricostruito), genero e architetto di Augusto. Nel Medioevo il tempio, dedicato a tutti gli dei, fu convertito in chiesa.
L’edificio è a pianta circolare caratterizzato da un’imponente cupola impressionante per le dimensioni (43 m. e 30 cm di diametro), con un grande occhio centrale, unica fonte di luce e probabilmente usato anche per osservazioni astronomiche notturne. All’interno il monumento ospita le tombe di Raffaello e di alcuni Re d’Italia. A pochi passi dal Pantheon troviamo la chiesa di Santa Maria sopra Minerva con la piazza omonima. Al centro c’è il “Pulcin della Minerva”, l’elefantino che sorregge un obelisco progettato da Gian Lorenzo Bernini, mentre presso l’angolo destro della facciata della Chiesa (il suo nome deriva dal tempio di Minerva sulle cui rovine venne edificata), alcune lapidi ricordano il livello raggiunto dalle inondazioni del Tevere nei secoli. Procedendo nella passeggiata, oltrepassata piazza Sant’Eustachio, punto d’incontro molto noto, e corso Madama, si giunge, lontana dal traffico, nella spettacolare piazza Navona.
La piazza, nella forma allungata, riproduce lo stadio che Domiziano fece qui costruire e adibire a spettacoli musicali e concorsi di poesia. Sulle antiche gradinate furono costruiti gli edifici circostanti. Questa splendida cornice barocca deve la sua bellezza alla potente e ricca famiglia Pamphili che volle dotare la Piazza oltre che di un grandioso palazzo e di una chiesa (Sant’Agnese), di tre fontane. La fontana dei quattro fiumi (Gange, Danubio e Rio della Plata) troneggia al centro della Piazza, l’opera fu realizzata dal Bernini sebbene in un primo momento l’incarico fosse stato affidato a Francesco Borromini e sta a simboleggiare le quattro parti del mondo. La fontana del Moro, scolpita su bozzetto del Bernini, e la fontana del Nettuno del Della Porta.
Fino alla fine dell’800, in agosto piazza Navona veniva allagata, chiudendo gli scarichi delle fontane, per il divertimento dei nobili che sfrecciavano tra gli schizzi con le loro carrozze. Oggi la Piazza è frequentata in tutte le stagioni, specialmente in inverno per la festa della Befana, diviene il punto d’incontro per grandi e piccini richiamati dalle numerose bancarelle di giocattoli.
Su piazza Navona, davanti alla Fontana dei quattro Fiumi, si affaccia la Chiesa di Sant’Agnese in Agone, che fu progettata e quasi interamente realizzata da Francesco Borromini, eretta sul luogo dove, secondo la tradizione, la santa fu esposta nuda alla gogna e miracolosamente ricoperta dai suoi lunghi capelli. Nei suoi sotterranei restano ancora tracce dell’antichissimo stadio di Domiziano.